L’arco, una struttura geniale utilizzata fin dagli antichi popoli Etruschi e Sumeri e poi portata al massimo splendore con i Romani che ne hanno colto le enormi potenzialità architettoniche.
Ancora oggi viene utilizzato in edilizia secondo gli stessi metodi costruttivi, grazie alla maestria artigianale tramandata di generazione in generazione!
Come funziona strutturalmente un arco in muratura?
“L’arco in muratura è ancora uno dei misteri dell’architettura. Chiunque analizzi la storia della teoria delle strutture incontra rapidamente questo enigma, la cui soluzione ha occupato innumerevoli scienziati e ingegneri fino ai giorni nostri”.
“The History of the theory of structures” di Karl-Eugen Kurrer
Oggi, utilizzando un inglesismo alla moda, si potrebbe dire che l’arco in muratura è una struttura smart, molto smart. Perché smart?
- La prima ragione: l’arco sfrutta il materiale (naturale o artificiale) nel miglior modo possibile, lavorando principalmente a compressione con tensioni mediamente molto basse, e quindi non soffre lo stress che le strutture moderne sono costrette a sopportare.
- La seconda ragione è la grande capacità di sopportare cedimenti e danni localizzati senza gravi conseguenze. Questa proprietà consente alle strutture ad arco di assorbire, entro certi limiti, fenomeni dovuti a problemi di fondazione, come cedimenti e rotazioni.
- La terza ragione è stata la semplicità del dimensionamento di massima. Nel passato si sono usate poche regole per la costruzione, regole empiriche, basate sull’esperienza, che oggi siamo in grado di indagare confermandone la validità, dotate di quella semplicità che è alla base di qualsiasi sistema che dura nel tempo.
La proprietà più importante di questa struttura è la non linearità del materiale, da ricordare che la muratura non sopporta sforzi di trazione.
Mentre archi realizzati con materiali resistenti a trazione, come il c.a. e l’acciaio, possono portare qualsiasi tipo di carico, per l’arco in muratura i carichi devono essere tali da non provocare distacchi tra i conci.
Per contrastare questo limite interviene la forma. La curvatura consente di smorzare l’effetto delle spinte orizzontali con i carichi verticali conservando il carico all’interno della sezione stessa, evitandone il ribaltamento.
Come avviene il consolidamento?
I dissesti di archi e volte in muratura sono un problema comune per i tecnici che si occupano di ristrutturazione, restauro e miglioramento sismico di edifici storici. Riconoscerne le cause e prevedere i giusti metodi di intervento è fondamentale per non aggravare i cinematismi di collasso già in atto e contribuire alla tutela del nostro patrimonio culturale.
I dissesti più comuni sono dovuti essenzialmente ad allentamento e/o abbassamento reciproco delle imposte, carichi eccessivi e fenomeni di instabilità e si traducono in due meccanismi di danno differenti:
- rottura o dissesto a flessione;
- dissesto per instabilità del campo centrale della volta.
Il consolidamento di archi in muratura può essere realizzato con varie tecniche, in base al dissesto e alla lesione avvenute.
A Montefortino, durante la ristrutturazione e il consolidamento di un edificio privato, abbiamo eseguito un lavoro di precisione e grande maestria tecnica ha interessato gli interni.
Per ripristinare la forma dell’arco originaria e consolidare la struttura, abbiamo realizzato la centinatura di un arco ribassato con putrelle in acciaio HEA140 sagomate secondo l’andamento della curva.
Lo spazio tra la muratura e le putrelle è veramente ridotto, per questo apprezziamo la meticolosità e la professionalità di tutti i nostri collaboratori!
Vuoi realizzare un intervento delicato di ripristino e consolidamento delle murature? Affidati all’esperienza dell’Impresa Sparti e contattaci per raccontarci le tue esigenze.
Commenti recenti