Caso studio Meschia: prima la sicurezza
L’affidabilità è uno dei nostri pilastri, una delle solide fondamenta su cui abbiamo fondato l’immagine della nostra Impresa.
Questo concetto lo applichiamo in ogni lavoro e per questo vi vogliamo raccontare le opere di messa in sicurezza post sisma che abbiamo realizzato nella frazione di Meschia.
Si tratta di un piccolo Borgo storico che anticamente faceva parte del comune di Roccafluvione. Un raro esempio dei pochi borghi con origini cinquecentesche.
Trepidanti ci siamo immersi in questo progetto, pronti a conservare e preservare il più possibile questo splendido luogo.
Obiettivo 1: la sicurezza
Quando abbiamo deciso di intraprendere le lavorazioni in questo cantiere-paese, ci siamo sentiti come se dovessimo fermare il tempo.
A seguito del terremoto il suo aspetto era completamente cambiato e i suoi edifici costruiti nel tempo erano lo scheletro di ciò che c’era in precedenza. Ci siamo trovati immersi in cumuli di macerie ed edifici un tempo maestosi ora estremamente fragili e pericolosi. Quindi, come primo obiettivo, secondo le direttive della Sovrintendenza abbiamo cercato e attuato il metodo migliore per conservare la struttura degli edifici, mettendoli in sicurezza e riducendo il pericolo per chi si trovasse anche solo a visitare questo borgo.
Obiettivo 2: la conservazione
La nostra esperienza nel settore, l’utilizzo di una tecnica ormai consolidata e la nostra caratteristica dedizione ci hanno guidato nel realizzare la migliore soluzione possibile.
In seguito allo smontaggio delle murature delle antiche abitazioni abbiamo posato in opera un piatto di ferro ancorato alla muratura esistente, in modo da mettere in sicurezza la porzione residua di muratura a sacco.
Dove è stato possibile abbiamo mantenuto i perimetri esterni degli edifici. D’accordo con la Sovrintendenza e nel rispetto dei vincoli paesaggistici, abbiamo realizzato una protezione delle parti sommitali mediante realizzazione di strato di copertura in battuto di cocciopesto macinato e disidratato idoneo per granulometria e cromia.
Obiettivo 3: la memoria
Ora il sedime dei fabbricati rappresenta il ricordo e l’impronta dei luoghi che furono.
Una volta terminati i lavori ciò che rimane è un borgo, la memoria di ciò che è stato, che verrà conservato immutabile con il passare del tempo.
I ricordi percorrendo le vie rimangono, così come il tipico silenzio che ha da sempre caratterizzato questo luogo. Un luogo dove perdersi e ritrovare il contatto con il passato.
La difficoltà più grande che abbiamo incontrato è stata quella di rispettare, anche dopo essere state distrutte dal sisma, le piccole vie, l’alternarsi di superfici in pietra e legno. Con impegno e la nostra solita dedizione siamo riusciti a portare a termine ciò che ci eravamo prefissati, donando a questo luogo quel senso di pace che lo ha sempre accompagnato.